Ricarica delle auto aziendali a casa: Ecco come funziona la ricarica in Italia!
Quando i dipendenti hanno a disposizione un'auto elettrica aziendale e la possibilità di ricaricarla sia al lavoro che a casa, si crea una situazione vantaggiosa per tutti. Le emissioni di CO₂ dell'azienda diminuiscono, la fedeltà dei dipendenti aumenta e l'immagine aziendale migliora agli occhi dei clienti.
Un altro aspetto fondamentale è che non tutti i dipendenti si recano regolarmente in ufficio, ma hanno comunque bisogno di un'auto per svolgere i loro viaggi di lavoro. Inoltre, non sempre è semplice per un'azienda dotarsi di infrastrutture di ricarica adeguate presso la propria sede. Per questo motivo, sempre più datori di lavoro stanno optando per l'offerta di una wallbox da installare a casa dei dipendenti, coprendo i costi di ricarica.
Va sottolineato che, sebbene molte aziende coprano completamente o parzialmente il costo della wallbox, non sono obbligate a farlo.
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Ricarica delle auto elettriche aziendali a casa: quali sono i vantaggi?
Quando i dipendenti devono ricaricare le loro auto elettriche presso le stazioni di ricarica pubbliche, di solito ricevono una scheda di ricarica dal loro datore di lavoro. Tuttavia, ricaricare l'auto a casa offre una maggiore comodità e, spesso, risulta anche più conveniente per l'azienda.
In Italia, la ricarica domestica è generalmente più economica rispetto a quella pubblica. Secondo alcune stime, il costo medio della ricarica domestica è di circa 0,36 euro per kWh, mentre la ricarica pubblica può arrivare a costare fino a 0,65 euro per kWh, rendendo la ricarica a casa una scelta più vantaggiosa.
I datori di lavoro, quindi, possono trarre vantaggio dalla decisione di fornire ai propri dipendenti delle wallbox private.
Ecco i principali vantaggi della ricarica a casa:
Vantaggi per le aziende
Economia sui costi: Ricaricare a casa un’auto elettrica aziendale, soprattutto con una wallbox intelligente, è spesso più economico rispetto alle stazioni di ricarica pubbliche, riducendo i costi complessivi.
Dipendenti soddisfatti: La possibilità di ricaricare l'auto a casa può migliorare la soddisfazione e la fidelizzazione dei dipendenti, in particolare per coloro che sono attenti alla sostenibilità.
Flessibilità nella sede aziendale: Non hai la possibilità di installare una stazione di ricarica presso la sede aziendale? Nessun problema. Se non è possibile installare stazioni di ricarica in azienda, la ricarica a casa è la soluzione ideale per i tuoi dipendenti.
Durata prolungata della batteria: Una routine di ricarica costante a casa con corrente alternata, rispetto alle frequenti fermate alle stazioni di ricarica pubbliche HPC, può avere effetti benefici sulla batteria dell'auto, prolungandone la durata.
Vantaggi per i dipendenti
Meno problemi con le stazioni di ricarica pubbliche e miglior equilibrio tra lavoro e vita privata: La ricarica a casa consente di risparmiare tempo, poiché i dipendenti possono iniziare la giornata con l'auto completamente carica.
Opzione universale: La ricarica a casa è una soluzione pratica anche per i dipendenti che non vanno in ufficio tutti i giorni, ma che viaggiano frequentemente per motivi di lavoro.
Ricaricare le auto aziendali elettriche a casa con una wallbox aziendale
Per le aziende è importante dare ai propri dipendenti la possibilità di caricare l’auto elettrica comodamente a casa. I costi per installazione e manutenzione sono di solito dell’azienda, anche se questo dipende dagli accordi presi nello specifico. La modalità principale per la ricarica domestica delle auto aziendali è tramite una wallbox privata che può essere installata direttamente nel posto auto personale del dipendente. Per farlo, viene realizzata una linea elettrica dedicata dal contatore di casa, in modo che il dipendente possa ricaricare l’auto una volta tornato a casa e trovarla caricata per il giorno successivo.
Non sono necessari particolari modifiche all’abitazione ma può essere utile aumentare la potenza del contatore di casa fino a 6 kW. Ma attenzione: Non tutte le wallbox sono adatte per un aumento del contatore gratuito. Per sfruttare questa possibilità, scegli una wallbox smart in grado di offrire un bilanciamento dinamico del carico, come il go-e Charger PRO. Un altro aspetto fondamentale, soprattutto quando anche altri membri della famiglia usano la stessa wallbox, è quello di scegliere un modello in grado di distinguere tra i diversi utenti. Con go-e, puoi registrare fino a 10 utenti direttamente nell’app gratuita e capire sempre in un istante quali sessioni di ricarica siano state fatte per scopi di lavoro.
Ovviamente, il prezzo dell’energia elettrica per ricaricare l’auto a casa può variare. In genere è la policy aziendale a decidere la tariffa di rimborso al dipendente per ogni kWh consumato. Lo scenario più diffuso è quello di fissare un’unica tariffa comune, basata sul costo medio di energia a livello nazionale.
Vediamo ora quali sono le opzioni principali per rimborsare i costi di ricarica ai dipendenti.
Monitoraggio della ricarica
Se possiedi un go-e Charger, puoi utilizzare l’app inclusa per monitorare i consumi, assegnando gli importi esatti ai diversi utenti grazie all’autenticazione tramite Rfid. Il go-e Charger Gemini flex, ad esempio, permette di monitorare le sessioni di ricarica e scaricare un report riassuntivo alla fine di ogni mese o quando è necessario. L’unica prerogativa è che la stazione sia costantemente connessa alla rete internet. Questa modalità va sempre prima concordata con l’azienda e potrebbe non essere la soluzione ideale se il parco auto elettrico è di molte unità. Con questa soluzione infatti, il dipendente deve inviare manualmente al proprio datore di lavoro un’estrazione dei consumi. L’attività di rimborso, allo stesso modo, avviene in modo manuale per ogni singolo dipendente, attraverso un calcolo dei kWh utilizzati moltiplicato alla tariffa fissa per kWh.
Fatturazione dei consumi di un’auto elettrica aziendale
Per la fatturazione puoi semplicemente mandare l’estratto delle ricariche alla tua azienda come nota spese. L’altra opzione, un po’ più onerosa, è quella di far installare un secondo contatore dedicato. In questo caso potresti semplicemente fornire una copia della fattura per un rimborso completo. Per le ricariche presso le colonnine pubbliche invece, potresti chiedere una tessera o un keyfob che potrai utilizzare presso tutte le colonnine del circuito scelto. La fattura in questo caso arriverà direttamente alla tua azienda.
Fatturazione tramite backend per flotte elettrificate
Nel caso che tu sia un proprietario d’azienda con l’intenzione di elettrificare l’intera flotta aziendale interna, conviene rivolgersi ad un fornitore specializzato. In questo caso entra in gioco il vantaggio di una wallbox smart come il nuovo go-e Charger PRO: Essa è compatibile, grazie alle interfacce OCPP 1.6, a numerosi sistemi di fatturazione, offerti da aziende partner come Monta e Road.io e offre inoltre un contatore energetico conforme alla norma MID. Grazie alla gestione esterna tramite backend, puoi abbonarti al servizio e pagare in automatico i consumi effettivi di ogni dipendente. Anche go-e offre il proprio backend (senza fatturazione) per un monitoraggio ancora più approfondito della flotta.
La combinazione tra una wallbox intelligente ed un backend esterno è la soluzione ideale per fleet manager e aziende con un numero consistente di macchine elettriche aziendali. Permette infatti di evitare la gestione manuale di ogni singolo rimborso. Si tratta di piattaforme dedicate che consentono di visualizzare e monitorare in tempo reale tutte le stazioni di ricarica, mentre ogni wallbox trasmette i dati sui consumi dei dipendenti alla piattaforma. Un operatore esterno si occupa poi di fatturare l’importo all’azienda e di restituire la spesa direttamente al dipendente. In questo modo, non è necessario alcun calcolo manuale né controllo da parte del dipendente o del fleet manager.
Auto aziendale e tasse: cosa devi sapere nel 2025
A partire dal 2025, la legge italiana ha introdotto modifiche significative nella tassazione delle auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti. Le auto elettriche e ibride plug-in beneficeranno di una tassazione più favorevole rispetto ai veicoli a combustione interna.
Le nuove percentuali di tassazione sono le seguenti:
Auto elettriche: 10% del costo chilometrico annuo
Auto ibride plug-in: 20% del costo chilometrico annuo
Auto con emissioni superiori a 190 g/km di CO₂: 50% del costo chilometrico annuo
Queste modifiche comportano una riduzione significativa della tassazione per le auto elettriche e ibride plug-in, rendendo più conveniente per le aziende offrire questi veicoli ai propri dipendenti. Ad esempio, per un'auto elettrica aziendale, la percentuale di tassazione sarà ridotta al 10%, con conseguente riduzione dell'imposta sul reddito per il dipendente.
Le implicazioni delle nuove regole per i dipendenti
Per i dipendenti, queste modifiche significano un minor incremento del reddito imponibile derivante dall'uso dell'auto aziendale.
Se prendiamo ad esempio i costi chilometrici pubblicati da ACI e calcoliamo il fringe benefit, otteniamo i seguenti risultati:
Auto Elettrica: 0,52 €/km x 15.000 km x 10% = 780 €
Auto Ibrida Plug-in: 0,58 €/km x 15.000 km x 20% = 1.740 €
Auto a Benzina: 0,60 €/km x 15.000 km x 50% = 4.500 €
Costi di ricarica delle auto elettriche aziendali e fringe benefit
È importante notare che, sebbene le auto elettriche beneficino di una tassazione più favorevole, i costi di installazione per una wallbox, come anche i costi sostenuti per la ricarica del veicolo non sono esenti da tassazione. Pertanto, eventuali rimborsi da parte del datore di lavoro per le spese di ricarica devono essere considerati come reddito aggiuntivo e tassati di conseguenza.
Deduzioni per il datore di lavoro
Per le aziende, l'offerta di auto elettriche o ibride plug-in ai dipendenti può comportare vantaggi fiscali grazie alla riduzione della tassazione sul fringe benefit. Tuttavia, è fondamentale che l'uso del veicolo sia giustificato da esigenze aziendali per poter beneficiare di tali deduzioni. Se l'auto viene utilizzata principalmente per fini aziendali, il datore di lavoro può considerare i rimborsi per la ricarica e l'installazione delle stazioni di ricarica come costi aziendali deducibili. Se, invece, l'auto viene usata principalmente per scopi personali, questi rimborsi non possono essere considerati deducibili come spese aziendali.
Conclusioni
Le modifiche introdotte nel 2025 rappresentano un passo importante verso la promozione della mobilità sostenibile nel contesto lavorativo. Per i dipendenti, si tradurranno in una minore tassazione sul fringe benefit relativo all'auto aziendale, mentre per le aziende offrono l'opportunità di ridurre i costi associati all'offerta di veicoli a basse emissioni.
È essenziale, tuttavia, considerare la tassazione sui rimborsi per la ricarica e l'installazione delle stazioni di ricarica, poiché queste spese non sono esenti da imposte.
Se sei un dipendente che utilizza un'auto elettrica aziendale, o un datore di lavoro che offre questo beneficio, è importante tenere a mente tutte queste nuove disposizioni per evitare sorprese al momento della dichiarazione dei redditi, e optare per un modello di wallbox che soddisfi tutte le esigenze legate al monitoraggio dei consumi, l'assegnazione delle sessioni di ricarica ai singoli utenti e soprattutto, l'integrabilità con sistemi terzi di fatturazione!